Rad Rodgers: Radical Edition – Recensione

da | 25/02/19 15:00

I più anziani tra di voi ricorderà senza ombra di dubbio l’importante storia videoludica che 3D Realms ha alle spalle. Opere come Duke Nukem e Prey, infatti, hanno contribuito a dare alla compagnia quel pizzico di notorietà in più che le è bastato per uscire dall’ombra dei publisher meno noti.

Ma questa volta 3D Realms, assieme ad Handy Games, Slipgate Studios e THQ Nordic ha voluto proporre su Nintendo Switch un’opera che era già stata rilasciata sulle altre piattaforme, ormai più di tre anni fa. Tuttavia, quando ci saremmo immaginati un’edizione quanto migliore possibile, ci siamo scontrati contro tristi realtà. Scopriamo cos’è Rad Rodgers: Radical Edition e cosa cerca di offrire ai possessori di Nintendo Switch.

Ricardo Rodriguez, chiamato rispettosamente “Rad” dai suoi amici, è un ragazzino come gli altri: ama passare le serate a mangiare pizza, ascoltare musica e, ovviamente, giocare ai videogames. Si, come facevamo tutti alla tenera età di dodici anni, quando nostra madre entrava in camera e ci urlava contro, cercando di convincerci a mettere da parte il controller e, a volte, minacciandoci se non fossimo andati a letto da lì a pochi istanti. Proprio questo succede al nostro giovane eroe, prima di essere svegliato da un misterioso malfunzionamento del suo televisore. Rad viene risucchiato nello schermo e senza neanche accorgersene si ritrova all’interno di un videogioco.

Come potrete immaginare, non è difficile capire come evolverà la trama. Rad incontra Dusty, una misteriosa macchina dal linguaggio incredibilmente scurrile e dalle maniere lontane da quelle di un gentiluomo. Il robot gli affida una pistola e lo sprona a cominciare a far fuoco, senza degnarsi di dare una spiegazione a tutto quello che sta accadendo.

UN GAMEPLAY TROPPO POVERO

Si tratta di un platform shooter 2D in cui potremo sparare in tutte le direzioni muovendo l’analogico destro, oppure saltando e premendo il tasto di fuoco, come ci hanno insegnato Mega Man e Metroid. Attraverso vari livelli dovremo ottenere quattro pezzi di una sorta di emblema per poter sbloccare la porta e proseguire con la campagna. Insomma, niente di particolarmente complesso, anzi.

Si tratta indubbiamente di un titolo su cui tutti possono mettere le mani, senza trovare particolari difficoltà nell’accessibilità e nei comandi. Il principale problema riguardante il gameplay, tuttavia, è l’eccessiva banalità in cui esso stesso si perde. Su Nintendo Switch ne abbiamo visti centinaia di giochi con la stessa struttura, ma moltissimi di questi riuscivano a eccellere in piccoli elementi che li differenziavano dagli altri. Questo non accade in Rad Rodgers, dato che l’azione si limita a correre e sparare i nemici, raccogliere collezionabili e raggiungere la fine del livello.

Non possiamo nascondere di aver apprezzato i personaggi e come sono stati caratterizzati. Rad e Dusty hanno comportamenti completamente diversi, che li rende ognuno molto diverso dall’altro. Inoltre, ci sono molti personaggi giocabili, tra il Duke di Duke Nukem al protagonista di Shadow Warrior. Insomma, riguardo questo aspetto non abbiamo davvero nulla da ridire.

GRAFICAMENTE PESSIMO

Visivamente parlando, il team ha scelto di muovere la direzione artistica improntata su un realismo che, inevitabilmente, non funziona su Nintendo Switch. I colori saturi, le strutture poligonali, le strutture e gli elementi scenici riescono sì a offrire un contesto visivo valido e coerente con l’incipit, ma finiscono con il confondere completamente il giocatore. A meno che un aggiornamento del software non risolvi il problema quanto prima, il più grande difetto grafico è proprio la bassissima risoluzione del gioco, con risultato immagini sgranate e quindi la poca comprensione, da parte dell’utente, di dove deve andare e di cosa fare.

Tuttavia, non possiamo non elogiare la diversificazione dei livelli e dei mondi, dato che 3D Realms vuole farci sentire come se il protagonista sia davvero all’interno di un videogioco. In questo ci riesce piuttosto bene. Stesso discorso va fatto per il level design stesso, che evidenzia come il team abbia posto una certa attenzione nella struttura e nella progressione negli stage.

UNA COLONNA SONORA SORPRENDENTE

Paradossalmente, l’aspetto di Rad Rodgers che ci ha davvero fatto gridare al miracolo è la colonna sonora. Le musiche, anche se non sono esattamente consone al contesto, si sposano perfettamente con l’assenza di motivazioni che spingono Rad a fare fuoco su innocui animaletti. La soundtrack, che trovate di seguito, è un perfetto mix tra un techno pre-discoteca e un hard rock che fa invidia a moltissimi titoli indie presenti al momento sull’eShop.

Su Nintendo Switch, quindi, Rad Rodgers: Radical Edition non riesce ad avere quasi nessun punto a favore all’acquisto. Fortunatamente il gioco pesa solo 3,6 GB e presenta una modalità multiplayer apprezzabile, ma il prezzo eccessivamente alto e i problemi grafici sono sostanzialmente i principali difetti di questo sfortunato titolo.

Inoltre, abbiamo notato un uso eccessivo dell’HD Rumble dei Joy-Con, che faceva vibrare i controller molto più del dovuto. Non sappiamo se si tratti di un bug o di un’implementazione sbagliata della funzione, ma per la prima volta ci siamo trovati costretti a disattivare l’opzione dall’apposito menu.

Rad Rodgers: Radical Edition è, quindi, un titolo sfortunato che poteva essere qualcosa di più su Nintendo Switch ma che, tra problemi di risoluzione e costi elevati, ha troppi punti a sfavore. Inevitabilmente povero sotto quasi ogni aspetto, non riesce a tenere quasi mai incollati allo schermo come vorrebbe, ma si limita ad essere “un gioco indie come gli altri”, quando indubbiamente sarebbe potuto brillare di luce propria. I personaggi sono divertenti e le musiche fantastiche, è vero, ma le parolacce di Dusty possono davvero bastare a convincerci a giocare?

PRO

  • Una colonna sonora pazzesca
  • Buona accessibilità
  • Gameplay basilare…

CONTRO

  • …forse anche troppo.
  • Risoluzione troppo bassa
  • Eccessivamente confusionario

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