Su Nintendo Switch è arrivato My Time at Portia, un titolo che promette davvero molto bene. Eccovi la nostra recensione.
Prendete un bel pentolone e buttateci dentro il bucolismo di un brand importante come Animal Crossing, meccaniche divertenti di stampo RPG e un sistema di crafting ben congeniato. Mescolate il tutto con cura e come risultato finale avrete My Time at Portia.
Sviluppato da Pathea, il titolo che vi ritroverete tra le mani è un simulatore di vita che come abbiamo detto in precedenza prende “un po’ quà e un po’ là”. Principalmente pesca ciò che c’è di meglio in Animal Crossing e Stardew Valley dando come risultato un gioco divertente e soprattutto appagante.
Un mix con personalità da vendere
All’inizio del gioco dovrete creare il vostro personaggio, scegliendo l’acconciatura dei capelli, il colore, e tutte le altre caratteristiche del viso. Come potrete ben notare, lo stile adottato per il vostro alter-ego videoludico è prettamente “chibi“, termine giapponese che sta a significare “piccolo bambino”. Una volta terminata la creazione del personaggio, verrete introdotti a quella che è la breve trama, che vi spiegherà il motivo principale per cui vi trovate a sbarcare nella città di Portia.
Il ritmo di gioco è molto tranquillo, così come il livello di sfida non richiede chissà quali particolari abilità. Inizialmente dovrete prendere un po’ di dimestichezza con le strade di questa vivace città, conoscere le persone, i negozi e le attività extra che il gioco propone. Al momento l’unico posto per vivere sarà una casa scarna, con qualche guasto da sistemare e nessun mobilio all’interno, se non un semplice letto. Momentaneamente lo scopo principale sarà quello di aggiudicarvi la Licenza della Gilda Costruttori portando a termine vari compiti in modo da racimolare qualche Gal, la moneta locale. Una volta presa la licenza avrete piena libertà di esercitare la vostra attività di costruttore!
Oltre a questo potrete affrontare combattimenti con gli animali fuori città, ricavarne del materiale da investire nel crafting o rivendere per guadagnare qualche Gal. Sconfiggere gli animali vi farà guadagnare punti EXP e salire di livello. Sicuramente uno degli elementi più riusciti è il sistema di crafting, molto vario ed impegnativo a livello di tempo.
A facilitarvi tutto avrete come sostegno una sorta di manuale, che in realtà era un libro appunti di vostro padre, che conterrà tutte le istruzioni su come costruire macchinari e oggetti. Ogni macchinario avrà una funziona diversa: ad esempio per lavorare il legno avrete bisogno di una segheria, per lavorare i minerali un forno, la macchina tessile per lavorare i vestiti e così via.
Un altra attività da aggiungere già al vasto “parco lavoro” del gioco è quello della coltivazione. Infatti potrete acquistare semi da piantare, che siano essi fiori o verdure, e piantarle nel vostro orto in modo da produrre ortaggi e magari rivenderli o cucinarci qualcosa.
Pensavate fosse tutto qui? Assolutamente no! Il team ha voluto allargare ancora di più il gameplay dandovi la possibilità di esplorare ancora più a fondo ciò che si cela dietro la storia di Portia grazie al ritrovamento di antichi manufatti. Infatti un tempo Portia era abitata da una civilità tecnologicamente avanzata, e una volta trovati questi manufatti potrete riportarli in vita semplicemente consegnando quanto trovato al Centro Ricerche presente in città. Uno dei luoghi ospitante questi manufatti saranno le Rovine abbandonate, che vi trasformerà in veri e propri archeologi alla ricerca di informazioni perdute grazie all’uso di uno speciale scanner.
Prestare particolarmente attenzione anche a questi luoghi, perché se è vero che da una parte offre la possibilità di grandi ritrovamenti, altre volte potrete imbattervi in creature ostili con cui fare i conti.
Vacanza o avventura?
My Time at Portia segna un importante punto di arrivo per questo genere di giochi. Anche se non brilla tecnicamente, sfoggia un look molto carino, bucolico e ben fatto. Vi capiterà infatti di notare come, ad esempio, camminando sull’acqua non ci sarà alcun effetto. Caratteristica questa su cui ci si poteva lavorare un po’ di più. Tutto sommato la qualità grafica è apprezzabile sia in portatile sia in modalità TV. Ad accompagnarci in questa avventura spensierata c’è un reparto sonoro molto allegro che non viene mai a noia. Sia con il Controller Pro che con i JoyCon il titolo risponde bene ai comandi. Non sono state implementate funzionalità che sfruttino il touch screen e l’HD Rumble. L’unica grande nota dolente è che al momento, nonostante l’aggiornamento, i tempi di caricamento sono eccessivamente lunghi. Confidiamo quindi in un veloce aggiornamento che miri a risolvere queste problematiche.
In conclusione se avete voglia di un gioco rilassante, appagante e amate il crafting a tutto spiano, questo è quello che fa per voi. My Time at Portia è disponibile dal 16 Aprile 2019 su Nintendo Switch al prezzo di 29,99 €. Il peso è di 2,6 Gigabyte.
PRO:
- Un titolo spensierato e divertente
- Tante attività da svolgere
- Una storia tutta da riscoprire
CONTRO:
- Graficamente si poteva osare di più
- Caricamenti ancora troppo lenti
- Molto facile