Nintendo Switch “Pro” e “Lite” sono ormai al centro delle speculazioni dei fan. Ma davvero ne abbiamo bisogno?
Nintendo Switch è appena entrato nel suo terzo anno di vita. Pensandoci, è quasi malinconico pensare quanto tempo sia passato dal rilascio della console ibrida della Grande N. Ora che la macchina ha finalmente preso piede nel settore, riuscendo a rivaleggiare con le vendite delle più performanti PlayStation 4 e Xbox One, stiamo assistendo al lancio di titoli multipiattaforma e di terze parti.
Un esempio può essere Mortal Kombat 11 oppure DOOM Eternal, che arriverà nei prossimi mesi. Insomma, è ormai chiaro che Nintendo Switch si pone in una posizione affiancata alle ammiraglie di Sony e Microsoft, offrendo però un’esperienza diversa. Sappiamo che il fattore di portabilità è il giusto compromesso per l’ovvia limitazione tecnica. Ma è proprio su quest’ultimo punto che vogliamo soffermarci: con l’avvento della prossima generazione di console, e l’inevitabile maggiore potenza che comporteranno, è possibile che Nintendo Switch diventi presto un hardware obsoleto?
Nintendo Switch Pro: perché è importante
La nostra risposta è sì, ci sono le carte in regola per far fallire solo nei prossimi anni l’ibrida giapponese, ma noi dubitiamo che Nintendo smetta di credere nella sua macchina da ora fino ai prossimi anni. Perché, dopotutto, dovrebbe farlo?
I prossimi titoli in arrivo sulle altre piattaforme richiederanno hardware molto più performanti. Basti pensare a opere del calibro di Death Stranding o The Last of Us: Part II su PlayStation 4 oppure le tecnologie Ray Tracing di NVIDIA. Siamo onesti: già questi esempi bastano a far capire quanto il salto generazionale sarà ampio e porterà console con più potenza di calcolo.
Nintendo Switch, tuttavia, è lievemente inferiore anche ai modelli di base di Xbox One e PlayStation 4. Va da sé che le masse si stanno cominciando a chiedere se conviene davvero acquistare una console da trecento euro nonostante questo enorme dubbio.
Allora torniamo alla domanda di partenza: abbiamo davvero bisogno di un’eventuale Nintendo Switch Pro? Per l’utenza è importante poter giocare con una macchina più potente delle ammiraglie di Sony e Microsoft?
L’ascesa dei servizi cloud e il possibile futuro di Switch
Ragioniamo su un fattore importante, ponendo a voi un’altra domanda. Considerate Google Stadia, che non è neanche una console fisica: pensate che Stadia sia più performante di Nintendo Switch? Si e no. Quello di Google è un vero e proprio servizio, che permette di giocare a titoli di tripla A anche sui PC più datati. Pensando a un futuro in cui la Grande N decida di aprirsi a servizi di streaming come quello di Google Stadia, PlayStation Now, o il più probabile Xbox xCloud, non è utopistico o folle immaginare che Nintendo decida di non creare alcun modello “Pro” di Switch ma che, anzi, punti di più sui succitati abbonamenti.
Ovviamente non escludiamo la possibilità che la Grande N scelga di produrre comunque questa fantomatica revisione più potente di Nintendo Switch. Tuttavia, la nostra opinione è che, come abbiamo già visto fare con le precedenti console, è più probabile l’avvicinamento a servizi streaming. Peraltro, ricordiamo che in Giappone sono stati già fatti tentativi del genere da parte di Capcom e Ubisoft. La prima, infatti, aveva tentato di portare Resident Evil 7 sulla console ibrida tramite un abbonamento in cloud “a gettoni”, mentre la casa di Redmond aveva seguito una strada analoga con Assassin’s Creed Odyssey, senza però ottenere il successo sperato.
Nintendo Switch Lite come il 2DS
Ma il nuovo modello che, a nostro avviso, è più probabile e forse in dirittura d’arrivo è la cosiddetta “Nintendo Switch Mini” o “Nintendo Switch Lite”. I rumor vogliono una versione della console più piccola ed economica con alcune feature ridotte. Ad esempio, secondo alcuni sarà esclusivamente portatile, per altri sarà molto diversi dal modello standard nella forma, mentre altri ancora credono che non ci saranno addirittura i Joy-Con rimovibili.
Insomma, si viaggia molto con la fantasia, ma la realtà potrebbe non essere poi così distante. Se ricordiamo quanto fatto con il 3DS, rilasciato a febbraio 2011, viene subito in mente come due anni e otto mesi dopo è giunto sul mercato anche il 2DS, che era una versione meno costosa e adatta a una fascia d’utenza più giovane e soprattutto “new entry”.
Crediamo che è molto possibile che venga fatto qualcosa di analogo con l’attuale Nintendo Switch, sia per allontanare definitivamente la famiglia dei 3DS, sia per avvicinare alla console ibrida più persone. Infatti, nonostante le vendite siano state decisamente positive, ci sono ancora molti giocatori su cui non hanno ancora potuto mettere le mani su Switch, e un modello più economico sarebbe perfetto per quegli utenti specifichi.
A due anni di distanza dal lancio, peraltro, questo target avrebbe anche modo di scoprire i titoli che hanno alimentato la fama della console, come The Legend of Zelda: Breath of the Wild, Super Smash Bros. Ultimate, Splatoon 2, Mario Kart 8 Deluxe o Super Mario Odyssey, senza pensare ai grandi titoli in arrivo entro la fine del 2019.
Insomma, in uno scenario in cui Nintendo Switch è una console ormai affermata nel mercato globale, è paradossalmente più plausibile un modello meno performante che uno più potente. Questo sta a evidenziare come, ancora una volta, i “muscoli” di una console non ne determinano il successo, bensì i giochi stessi. Gli utenti vogliono titoli, capolavori, opere che durano sul lungo termine e che possono godersi senza eccessive limitazioni, e Nintendo Switch è perfetta per loro, soprattutto se la Grande N deciderà di introdurre servizi streaming ad abbonamento, magari integrati a Nintendo Switch Online.
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