Ormai da anni protagonista del gaming moderno, la monetizzazione legata all’acquisto in-game di oggetti virtuali e il pay-to-win potrebbero conoscere la loro fine, quantomeno negli Stati Uniti d’America.
È il nuovo progetto di legge varato dal senatore americano Josh Hawley e si chiama “The Protecting Children from Abusive Games Act”, che potremmo tradurre in “Legge sulla Protezione dei Bambini da Abusi legati al Gioco”.
L’obiettivo di Josh Hawley è quello di proteggere i videogiocatori, soprattutto quelli minorenni, dal possibile scaturire di una dipendenza legata ai meccanismi del pay-to-win.
Secondo il senatore, infatti, un tale schema di monetizzazione “sfrutta intenzionalmente i bambini” inducendo una dipendenza al “playing and paying” (giocare e pagare), ed è dunque necessario imporre pene severe alle compagnie che adottano questo tipo di pratiche in maniera aggressiva.
Today, Sen. Hawley announced upcoming legislation banning the video game industry's use of "pay-to-win" and "loot box" monetization schemes → "They need to be upfront about what their games are actually doing, and they need to stop practices that intentionally exploit children." pic.twitter.com/huQsl8eRV4
— Senator Hawley Press Office (@SenHawleyPress) May 8, 2019
I dettagli del progetto di legge non sono ancora pubblicamente disponibili, ma il sunto ufficiale dell’atto recita chiaramente che “qualsiasi cosa possa essere anche solo lontanamente considerata una loot-box o una microtransazione non sarà tollerata”.
Solo il tempo dirà se un tale progetto di legge si concretizzerà. Ciò che è certo è che al giorno d’oggi sono tantissime le software house e i publisher la cui più grande fetta di proventi finanziari risiede proprio nelle in-game transactions.
Siamo sicuri che Epic Games, Supercell, EA Sports, solo per citare alcune tra le più famose software house che adottano una simile strategia, non faranno affatto i salti di gioia nel leggere il comunicato del senatore americano.
È guerra alle microtransazioni?