Uno dei videogiochi di ruolo strategici più apprezzati dalla critica specializzata è sbarcato su eShop in versione definitiva portando con se centinaia di ore di gioco, stiamo parlando di Pillars of Eternity.
Il cast tecnico del titolo è di quelli importanti: sviluppato da Obsidian Entertainment, Pillars of Eternity esordì su PC nel marzo del 2015. Chris Avellone, uno degli sviluppatori più influenti degli anni ’90, è a capo del progetto, un gioco di ruolo strategico che richiama i vecchi classici del passato, dai primi Fallout a Icewind Dale, passando da Planescape: Torment, Baldur’s Gate e Neverwinter Nights 2, tutti sviluppati dal team californiano e dal buon Chris.
Pillars of Eternity è quindi uno strategico in tempo reale con stampo molto classico in cui, dopo aver creato il nostro personaggio, ci immergeremo in un fantastico mondo originale pre-renderizzato (in 2D) in cui esplorazione e combattimenti contro strane creature sono all’ordine del giorno. Anche la lettura è uno dei pezzi forti del titolo, infatti la narrazione è fondamentale e sempre in primo piano nel titolo di Obsidian.
Ci accorgiamo di quanto sia completo e profondo il titolo sin dai primi minuti di gioco (per non parlare delle impostazioni della partita composte da ben 7 tipi di “difficoltà”). Avviando la nuova partita ci troviamo di fronte ad un editor del personaggio incredibilmente vario, per fare un esempio: in pieno stile Dungeons & Dragons. Iniziamo dalla scelta del sesso del nostro personaggio, scegliere se essere maschio o femmina sarà puramente estetico ma segnerà l’inizio della vostra storia all’interno del mondo, ogni sesso ha i suoi specifici ruoli nelle tante tribù presenti nelle culture dell’Aedyr e sarà da qui che il background del vostro alter ego inizierà a scriversi. Le razze da scegliere sono 6, ognuna con differenti bonus e malus, e variano dai classici Umani, Elfi e Nani, ai meno conosciuti Aumaua (una razza kith che si trova in prossimità degli oceani), Orlan (la più minuta razza kith con sembianze animalesche) e Deiforme (razza kith spesso associata agli dei e accompagnata da poteri mistici). Ma non finisce qui, infatti, ogni razza ha una sua differente specie come ad esempio gli Elfi si differenziano in Elfi dei Boschi e Elfi Pallidi, tutti con diverse storie alle spalle e differenti abilità.
Passiamo quindi alla classe del nostro eroe: beh, sono ben 11 e perlopiù tutte facilmente riconoscibili anche dai meno pratici del genere. Barbaro, Paladino, Druido, Mago e così via, forse la classe più sconosciuta è quella del Cipher o cacciatori della mente. In pratica, questi Cipher hanno l’abilità di entrare in contatto diretto con l’anima e la psiche delle altre persone per manipolarle, interessante no? Potrebbe tornarvi parecchio utile questa abilità.
Dopo aver scelto la classe vi toccherà scegliere 2 delle sue abilità. Sorvolando la scheda dedicata agli Attributi del personaggio (quelli migliorabili con l’avanzamento del livello), quella dell’Aspetto e della Voce dell’eroe, ci soffermiamo alla scheda dedicata alla sua Cultura. Il vostro alter ego sarà un Nobile? Un Vagabondo? Un Ecclesiastico? Anche questo passaggio porterà dei punti alle vostre abilità finali che plasmeranno la storia iniziale del vostro personaggio.
Passerete una buona ora solo a leggere e a creare il vostro personaggio.
La trama di gioco è raccontata in pieno stile librogame (proprio come in Joe Dever’s Lone Wolf e in The Banner Saga) e inizia in una notte buia e senza stelle.. cinque carri brancolano nel buio, il cocchiere tiene lo sguardo al cielo cercando qualcosa che confermi la via.. ma il cielo non porta conforto. Il vostro personaggio è su uno di questi carri, diretto al villaggio di frontiera di Valdoro, dove un lord locale ha offerto terra e ricchezze a stranieri in cerca di un nuovo inizio. Improvvisamente però il vostro personaggio ha un malore e in preda ai brividi sviene. Il cocchiere frena in tempo per evitare un tronco d’albero caduto sulla strada e la vostra marcia terminerà qui. Una misteriosa tempesta di vento chiamata Biawac (in grado di strappare l’anima dal corpo di un uomo) fa strage tra i carri ma, misteriosamente, soltanto voi riuscirete a salvarvi.
La prima cosa da fare sarà quella di recarvi a Valdoro e scoprire la causa del vostro malessere. Questo è solo l’inizio del gioco, il resto è meglio scoprirlo da soli.
La visuale isometrica (alla Diablo, per intenderci) vi darà un’ampia vista al mondo che vi circonda (nascosto dalla classica nebbiolina scura). L’HUB di gioco è pulito e intuitivo con le icone del vostro party situate in basso a destra e il resto dello schermo libero da scritte o icone inutili. Con il tasto ZL aprirete una ruota dedicata al vostro personaggio in cui potrete consultare l’inventario, la mappa, l’accampamento e tante altre cose. Mentre con ZR aprirete la ruota dedicata alle abilità e al combattimento.
Durante un combattimento il gioco attiverà automaticamente la pausa così che voi potrete scegliere bene che abilità usare, con quale personaggio del vostro party attaccare e su quale nemico concentrare le vostre forze. Il vostro uomo dovrà ricaricarsi dopo ogni attacco fatto, durante questa fase potete mettere il gioco in pausa e passare ad un altro alleato per finire quello che il precedente combattente ha iniziato. Sinceramente abbiamo trovato i combattimenti proposti poco entusiasmanti, avremmo preferito un approccio alla battaglia più immediato e devastante, alla Diablo III per intenderci.
Tornando ai controlli, con il tasto R o L potrete cambiare personaggio in qualunque momento, con Y mettere in pausa il gioco e con X far comparire il puntatore, magari per cercare punti d’interesse sparsi nella mappa o svolgere determinate azioni. Il passaggio da mouse e tastiera a Joy-Con/Pro Controller non risulta un passo indietro proprio per la sua intuitività nei comandi, anche se in alcuni casi più concitati potrebbe scapparvi qualche “parola” di troppo.
Per quanto riguarda la versione di gioco Switch, ci saremmo aspettati una compatibilità con il Touch-screen, cosa che invece è assente. Così come il rumble HD e le altre feature esclusive della console (che per questo tipo di gioco non sono di certo una mancanza). Pillars of Eternity è sviluppato con il motore grafico Unity, siamo sinceri: Unity ci ha quasi sempre fatto storcere il naso ma in questo caso è stato quasi perfetto, ci siamo comunque imbattuti in un crash del gioco ma per il resto (frame-rate incluso) il gioco gira in maniera fluida.
Pillars of Eternity è un’avventura enorme che un giocatore deve sentirsi di intraprendere, un classico del suo genere sviluppato da un team che sa il fatto suo a riguardo (per non parlare del publisher, Versus Evil, si, quelli di The Banner Saga). Il titolo in questione ha letteralmente sbancato Kickstarter raccogliendo 1.1 milioni di dollari in 24 ore grazie al sostegno di 77.000 sostenitori.
Infine, la Complete Edition del gioco include tutti i contenuti e gli aggiornamenti rilasciati su PC incluse le espansioni The White March. Tutto ciò va ad aumentare le ore di gioco (sulle 50 ore per completare la storia, il doppio per terminare il gioco al 100%). Pillars of Eternity è certamente consigliato a tutti gli amanti del genere ma non a chi è in cerca di azione o di un gioco da run veloci, visto l’andatura lenta da librogame che lo contraddistingue dagli altri GDR del genere.
Ora attendiamo da Obsidian Pillars of Eternity II: Deadfire e The Outer Worlds.
Pillars of Eternity: Complete Edition è disponibile in digitale sul Nintendo Switch eShop dal 8 agosto 2019 ad un prezzo di € 49.99 per 15.6 GB di spazio su console o microSD. Menomale, il gioco è localizzato in italiano (testi), altrimenti per tutte le cose da leggere sarebbe stata dura. Compatibile con il Pro Controller e con il Cloud dei dati di salvataggio.
Pro:
- Gioco di ruolo strategico completo e profondo
- Personalizzazione del personaggio perfetta
- La storia del personaggio si scrive con il proseguire del gioco
- Narrazione e scenografia
- Una marea di missioni e contenuti
- Longevità altissima
Contro:
- Andamento abbastanza lento
- Niente Touch-screen in portatile