AER: Memories of Old – Recensione

da | 20/09/19 20:00

I videogiochi possono essere una forma d’arte? Fortunatamente si, AER: Memories of Old porta arte e riflessione su Nintendo Switch.

Inutile negarlo, negli ultimi anni a causa di tanti avvenimenti di cronaca, i videogiochi sono stati bersagliati da “esperti” e giornalisti per indurre i loro utilizzatori alla violenza ed alla ignoranza.

Tutti noi videogiocatori sappiamo benissimo che ciò non è vero altrimenti quando i nostri genitori che giocavano ad acchiappa la talpa oppure a battaglia navale, sarebbero dovuto diventare dei veri delinquenti sterminatori di talpe.

AER: Memories of Old ci farà viaggiare attraverso gli occhi di Auk, una “ragazza celeste”, dimostrando per l’ennesima volta che i videogiochi non sono soltanto violenza, ma possono essere una vera e propria forma d’arte in grado di raccontare una storia che possa far riflettere.

AER: Memories of Old Recensione

Un viaggio breve per molti, profondo per pochi

I ragazzi di Forgotten Key vi faranno vivere le avventure di Auk, una ragazza che cambia forma grazie alla capacità di mutare il proprio corpo in un’aquila a proprio piacimento.

Il viaggio di Auk inizia con un antico e santo pellegrinaggio, portandola attraverso le caverne di un tempio dedicato a una figura misteriosa di nome Karlah. È qui che Auk riceve la “Luce di Karlah”, una strana lanterna che svela fantasmi e resti di un tempo perduto.

Continuando la sua avventura attraverso antichi templi e rovine, Auk inizia a scoprire una minaccia oscura in agguato nelle isole che visita e parte per un viaggio alla scoperta di divinità dimenticate e prevenire la diffusione di una misteriosa corruzione.

Questa è la cornice che AER: Memories of Old ci presenta. Sparsi, tra le isole galleggianti in cielo, ci sono spiriti che possono essere rivelati con il potere della lanterna di Auk. Così potreste assistere a conversazioni su strani eventi passati che hanno portato il mondo allo stato di bellezza e desolazione in cui si trova.

AER: Memories of Old non imporrà la propria storia, ma vi consentirà libertà di esplorazione per scoprire di più sul suo mondo. Anche la fine del gioco resta abbastanza vaga; gli sviluppatori hanno preferito che sia il giocatore a trovare il proprio significato e ciò rende la trama ancora più speciale e riflessiva.

Detto questo, il gioco è incredibilmente breve: la storia dura circa 2 ore o poco più. Tuttavia, se deciderete di esplorare le rovine e i relativi contenuti nascosti, potrete raddoppiare la longevità a seconda della velocità con cui scoprirete tutto. Alla fine, vi ritroverete ad entrare in un circolo vizioso in cui vorrete sempre più informazioni su quanto avvenuto in passato.

AER: Memories of Old Recensione

Dungeon semplici, ma divertenti

AER: Memories of Old non vi stresserà con combattimenti o meccaniche di gioco complesse e difficile da padroneggiare.

Il gioco svolge anche un lavoro fenomenale assicurando al giocatore la massima libertà possibile. I tre templi principali che esplorerete sono tutti disponibili fin dall’inizio e il gioco non vi impone di seguire alcun ordine. 

Certo, ci sono alcuni NPC che vi daranno indicazioni se ne avrete bisogno, ma sarete completamente liberi di esplorare da soli e affrontare le sfide quando lo vorrete.

Come vi abbiamo già detto, gli sviluppatori vogliono che vi godiate il viaggio e che riflettiate su di esso. 

D’altra parte, salterete o accenderete / spegnerete la lanterna per la maggior parte delle sezioni del dungeon del gioco, risolvendo enigmi relativamente semplici ed esplorando lo scenario scovando le loree del gioco.

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Volare non è mai stato così spettacolare

Dove il gioco brilla davvero, però, è nel suo mondo aperto; con la semplice pressione di un pulsante, Auk può trasformarsi in un’aquila per esplorare il mondo dall’alto ed eseguirete tutti i tipi di acrobazie in qualsiasi momento. 

La meccanica di volo è straordinariamente reattiva. La videocamera vi ritrae mentre accelererete, offrendovi più tempo di reazione quando si presentano ostacoli, permettendovi di correggere le vostre virate tranquillamente.

Insomma, volare non è mai stato così soddisfacente, infatti, dopo aver finito il gioco ci siamo ritrovati a rigiocarlo soltanto per volare un po’ in giro, tra le nuvole e svelare le splendide isole e le rovine oltre di esse.

Qualche acciacco dal punto di vista tecnico…

Purtroppo, dal punto di vista tecnico non è spettacolare come tutto il resto del gioco.

AER: Memory of Old è afflitto da tediosi e frequenti bug: compenetrazioni di più oggetti, Auk che rimane incastrata da qualche parte costringendoci a riavviare la partita per citare i più comuni.

Parecchio fastidioso calcolando che il gioco vuole che esploriate il mondo liberamente, ma vi ritroverete ad “interrompere” l’immersione psicologica nel gioco. Inoltre, i caricamenti in seguito ad una morte sono di una decina di secondi. Paragonabili al riavvio di una partita di Zelda BOTW, ma il gioco è decisamente meno pesante del capolavoro di Nintendo.

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Come si comporta su Nintendo Switch

Un tasto dolente per noi possessori di Nintendo Switch, infine, è costituito da tutta una serie di cali di frame molto evidenti. Non sono saltuari e saranno riscontrabili fin dal primissimo avvio del titolo in entrambe le modalità di Switch.

In modalità docked il problema sembra essere meno invadente e l’esperienza è parecchio positiva. Tuttavia, in modalità portatile i cali risultano più persistenti e avvengono anche in momenti in cui non c’è nulla di particolare. Talvolta, il gioco si inceppa a tal punto da interrompere la musica di gioco. Capita molto raramente, ma è accaduto due volte in fase di recensione.

Inoltre, pessima l’ottimizzazione della batteria, segno che la modalità portatile non è stata seguita a dovere dal team di sviluppo. 

Infine, né il giroscopio, né i sensori di movimento, né l’HD di Rumble sono stati implementati, ma non sono una grave mancanza. Purtroppo però, è tutto l’insieme delle mancate ottimizzazioni su Switch dimostrano che sia stata un po’ snobbata dagli sviluppatori.

Tuttavia, speriamo e crediamo che verrà rilasciata una patch correttiva sul gioco perché altrimenti sarebbe un gran peccato.

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Conclusioni

AER: Memories of Old è un’opera artistica di prestigio di Forgotten Key che vale sicuramente la pena giocare. Purtroppo, i tanti problemi tecnici su Switch potrebbero rendere l’esperienza spiacevole; andando a rendere vano l’impegno artistico.

Tuttavia, se siete curiosi di giocarlo, almeno in modalità dock dove soffre notevolmente meno, lo troverete sull’eShop di Nintendo Switch al prezzo di 19,99€ con un peso di circa 1,1 GB.

Pro

  • Un’esperienza rilassante
  • Tanti segreti da scoprire

Contro

  • Bug che rovinano l’intera esperienza
  • Durata breve se non ci si sofferma a scovare i dettagli
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