Su Nintendo Switch è arrivato un nuovo titolo che fonde il passato con il presente. Ecco la nostra recensione di The Touryst. Pronti per una vacanza alternativa?
Ai giorni d’oggi, le tipologie di videogiochi a cui l’utenza presta la propria attenzione sono delle più disparate. La recensione che vi proponiamo è quella di The Touryst, ennesimo lavoro della tedesca Shin’en Multimedia, autori in passato di molti altri giochi per console Nintendo, a partire dal Game Boy Color fino a all’ibrida del colosso di Kyoto.
Nel nostro incipit abbiamo parlato di “tipologia di videogiochi” proprio perché avendo giocato a questo lavoro di Shin’en ci siamo imbattuti in un qualcosa che cerca di pescare dal passato per riproporre in salsa moderna in svariati modi. Ma andiamo con ordine e vediamo innanzitutto cosa offre il gioco.
La nave sta per partire… pronti?
All aboard!
Senza nessun accenno di trama e di presentazione, vi ritroverete nei panni di un turista baffuto sbarcato su un isola chiamata Touryst Island. All’inizio non avrete alcuna guida e dovrete ingegnarvi (piuttosto facilmente) per capire quelle che sono le meccaniche del gioco e lo scopo principale. Il mondo di gioco non è composto solamente da un isola, ma più di una, e dovrete scoprirle risolvendo degli enigmi all’interno di ognuna di esse. Per farlo avrete bisogno delle Guide per turisti, facilmente reperibili nei negozi e acquistabili spendendo delle monete, anch’esse sparse nelle isole.
Potrete trovarle nascoste sotto la spiaggia, e ve ne accorgerete perché ci saranno dei tratti “particolari”, e se ci camminerete un po’ di volte sopra alla fine usciranno delle monete (di solito ne sono cinque). Un altro modo per guadagnarsele è quello di parlare con degli NPC e accettare le loro richieste. Già! Perché a quanto pare sulle isole non sarete da soli!
Il gioco, pur senza l’ausilio di particolari tutorial, vi metterà davanti al vostro scopo: trovare 4 nuclei in modo da scoprire il segreto di Touryst Island. Questi nuclei sono sparsi in altre isole (ma non in tutte), e per impossessarsene la vostra vacanza richiederà qualche sforza extra. Infatti, in ogni isola c’è un monumento importante, una sorta di grande formazione rocciosa nelle quale dovrete entrare e risolvere gli enigmi al suo interno.
Potreste dover affrontare un boss o semplicemente cercare un modo per uscire e attivare dei meccanismi che sbloccheranno i passaggi. Tuttavia sono dei puzzle che divertono nella loro risoluzione ma alla fine si rivelano molto più semplici di quello che ci si aspetta.
La progressione del gioco richiede, oltre che la risoluzione degli enigmi, anche l’acquisizione e l’uso di abilità del personaggio. Man mano che andrete avanti infatti, il negoziante di Touryst Island vi avvertirà quando saranno “disponibili nuovi prodotti”. Non è difficile pensare che questi prodotti in realtà siano proprio le abilità che vi serviranno in un dato momento, ad esempio l’arrampicata, il doppio salto, la rincorsa etc. etc.
Un altra attività divertente all’interno del titolo di Shin’en è l’uso della macchinetta fotografica. La userete quasi in ogni isola poiché una delle missioni secondarie del gioco, richiede un archivio fotografico di tutti i monumenti. Un altra invece richiede lo scatto di particolari soggetti dopo che avete ricevuto degli indizi. Tramite questi ultimi voi dovrete ingegnarvi a cercare il soggetto in questione e, una volta fotografato, portare la prova all’NPC della missione in modo da guadagnarvi qualche altro spicciolo.
Nel menu di gioco troverete tutti gli oggetti acquisiti, le monete in possesso, le abilità acquisite del personaggio e le missioni secondarie in corso in modo da tener traccia di tutto.
Un look figlio di un “moderno passato”
Quello che colpisce del gioco è il suo stile unico che unisce il passato con il presente. La veste grafica infatti è in pieno pixel art rimodellato in 3D decisamente bello e accattivante, grazie anche alle ambientazioni di gioco allegre e colorate. Di primo acchito, il pensiero che abbiamo avuto è stato quello di trovarci davanti ad una fusione tra Minecraft, i personaggi della LEGO ed un platform game tridimensionale.
Un altro punto di forza del titolo, oltre alla grafica, è sicuramente la colonna sonora (con tanto di sorpresina che però non vi diciamo). Le musiche fanno da ottimo contorno al mondo di gioco senza risultare monotone. I controlli sono ben bilanciati sia con l’uso dei Joy-con che del Pro Controller. Non sono state rilevate alcune pecche per quanto concerne rallentamenti o cali di frame rate sia in modalità docked che portabile.
Sicuramente ci saremmo aspettati qualcosa in più in fatto di giocabilità alla luce del fatto che ci si impieghino tra le 6 e le 8 ore per portare a termine il gioco il 100%. Tuttavia è lodevole il lavoro svolto da Shin’en poiché nonostante sia un gioco corto, alla fine diverte e da un senso di appagamento nella sua riuscita totale.
Per chi non lo conoscesse a fondo, sappiate che il gioco è in lingua inglese e non ha sottotitoli in italiano, ma non richiede una conoscenza approfondita della lingua. Il titolo è disponibile sul Nintendo eShop di Switch a dal 21 Novembre 2019.
PRO:
- Una gioia per gli occhi
- Colonna sonora non ridondante
- Gameplay semplice ma efficace
CONTRO:
- Forse un po’ troppo corto
- Enigmi non eccessivamente complicati
- Un titolo che avrebbe potuto ospitare facilmente una traduzione per i non esperti dell’inglese