Su Nintendo Switch ritorna uno dei giochi indie più riusciti degli ultimi anni. Stiamo parlando di Shovel Knight: King of Cards. Ecco la nostra recensione.
Il guerriero con la pala fa il suo grande ritorno su Nintendo Switch solo con il nome e non come protagonista in questa nuova campagna in pieno stampo platform retrò. Yacht Club Games ha pensato bene di non abbandonare la vecchia strada riproponendo le meccaniche dei suoi predecessori ma, al tempo stesso, aggiungendo un nuovo passatempo.
Vestirete i panni di King Knight, deciso a diventare un esperto del Joustus, un gioco di carte che impazza a Pridemoor. Sin dall’inizio vi accorgerete di come sono state mantenute molte cose della campagna principale: lo stile grafico, il gameplay e anche il comparto musicale. Il titolo rimane fedele al suo lato platform, offrendo anche la possibilità di fare qualche partita a carte con gli abitanti. Chi ha giocato già a Shovel Knight sa come è strutturato il gameplay, ma non dandolo per scontato ci teniamo a descriverne in breve il lato platform.
King Knight può saltare e muoversi a destra e sinistra, ma a differenza del personaggio cardine, ha un attacco del tutto diverso che non sfrutta una pala, bensì il suo fisico. Elemento, quest’ultimo, che da modo di vivere un esperienza diversa, poiché diversi sono i modi di approcciarsi al combattimento. Lo scopo del gioco è quello di completare i livelli, sconfiggere nemici, boss e raccogliere quante più gemme possibili in modo da poterle spendere per futuri upgrade.
La mappa principale è strutturata in caselle (ricorda molto lo stile usato in Super Mario Bros. 3), nella quale dovrete muovere l’icona del personaggio per decidere il livello da affrontare. Le situazioni in cui incapperete sono svariate: ci sono livelli classici, livelli dove affronterete boss, altri invece in cui lo scopo è quello di accumulare ricchezze. Inoltre ci sono veri e propri luoghi da visitare in lungo e in largo. All’interno di essi troverete NPC con cui parlare, giocare a carte e fare acquisti. In ogni livello è possibile accumulare un numero tot di trofei: una volta che ne avrete raccolti un bel po’ vi basterà parlare con il Bardo sul dirigibile (altro luogo visitabile) per guadagnarvi qualche altra gemma.
La schermata di gioco si presenta così: in alto a sinistra il numero di trofei e di gemme, subito dopo il vigore (per utilizzare le abilità secondarie di King Knight) e poi la salute. Quest’ultima la potrete incrementare pagando la vostra cara mamma, che vi cucinerà un pasto. Una volta che consumato, vi aumenterà di un cuore la vita. Occhio perché il prezzo di questi pasti man mano che li acquisterete, incrementerà di volta in volta.
Joustus: le carte all’epoca dei cavalieri
In King of Cards, come suggerisce il titolo, avrete a che fare anche con un divertente passatempo: il Joustus. Un gioco di carte che intrattiene molti degli abitanti di Pridemoor e che vede anche come diretto interessato il buon King Knight. Potrete giocare semplicemente parlando con i vari NPC che incontrerete nei luoghi. Vi inviteranno loro stessi una volta che avrete un dialogo. Starà a voi accettare la sfida o meno!
Una volta seduti al tavolo, avrete una sorta di scacchiera con delle gemme verdi dal numero casuale. Lo scopo è posizionare le carte sul tavolo cercando di non farsele buttare fuori dalla rettangolo di gioco e cercare invece di bloccarle quanto prima sulle gemme. Alla fine vincerà chi riuscirà ad accaparrarsi più gemme rispetto all’avversario. Ma come funziona precisamente?
Le carte sono delle illustrazioni di nemici e personaggi del gioco sulla quale sono disegnate delle frecce su uno o più lati. Una carta con freccia che punta a destra a lato destro, che punta a sinistra sul lato sinistro e così via. Per poter spingere una carta avversaria fuori dal rettangolo, quest’ultima deve avere un lato libero. Poiché se proverete a spingere una carta nemica con freccia verso il basso, e la vostra carta ha una freccia verso l’alto, le due direzioni si annullerebbero a vicenda e non vi permetteranno di eseguire quella mossa. Sembra complicato, ma capirete le regole dopo un paio di partite!
N.B.: le carte con i nemici e le frecce, non vi ricorda per caso un altro gioco di carte famoso di un altrettanto famoso gioco?
L’old school che non invecchia
E’ sotto gli occhi di tutti come nonostante la tecnologia abbia fatto passi da gigante in termini di sviluppo, le vecchie buone maniere di concepire il videogioco non siano mai state abbandonate del tutto. In questo caso ci rientra pienamente anche l’ultima fatica di Yacht Club Games, presentando un platform game godibilissimo, uno dei migliori riusciti degli ultimi anni, con uno stile figlio dell’era pixel che tanto ha fatto innamorare tra la fine degli anni ottanta e una buona metà dei novanta. Chi ha giocato già Shovel Knight su Wii U e Nintendo Switch non troverà alcuna differenza in fatto di tecnica utilizzata.
Sull’ibrida Nintendo, il titolo scorre che è una meraviglia. Che lo giochiate in modalità portatile o docked, non perde assolutamente bellezza. Stesso discorso vale per la colonna sonora azzeccatissima ma comunque ripescata dal predecessore. Forse ci saremmo aspettati qualche cosa in più che non sembrasse un copia e incolla, ma è un titolo che a distanza di tempo riesce a divertire sempre. I controlli sono molto ben bilanciati sia con i Joy-Con che con il Pro Controller. Non sono stati implementate funzioni che sfruttino il Rumble HD tantomeno quelle touchscreen.
Conclusione
Shovel Knight: King of Cards farà la felicità di tutti i retrogamer incalliti, ma anche quelli che nonostante siano cresciuti nell’era moderna, non disdegnano le origini e le difficoltà di una volta. Considerando il prezzo basso possiamo tranquillamente dire che il titolo è un ottimo regalo per le feste a cui non si può dire di no. E’ disponibile sull’eShop al prezzo di € 8,99. Lingua italiana inclusa.
PRO:
- Gameplay rodato alla perfezione
- Magnifico stile pixel art
- Joustus divertente
CONTRO:
- Longevità corta