Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea DX – Recensione

da | 29/02/20 15:00

L’episodio conclusivo della trilogia è approdato assieme ai suoi due predecessori su Nintendo Switch. Eccovi la recensione di Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea DX.

Riprendiamo il discorso conclusosi pochi giorni fa con il secondo capitolo di Atelier: Alchemists of Dusk DX prendendo in esame il titolo che conclude questa bellissima trilogia di stampo JRPG: Atelier Shallie – Alchemists of the Dusk Sea DX. 

La storia è ambientata dieci anni dopo l’inizio di Atelier Ayesha: The Alchemist of Dusk (il primo) e sei dopo quello di Atelier Escha & Logy: Alchemists of the Dusk Sky (il secondo). Nella cittadina di Stellard incombe un problema alquanto serio: la carenza d’acqua. Ciò significa che sia gli esseri umani, sia animali e piante vivono questa situazione in maniera molto negativa, poiché la vita stessa è a rischio. La protagonista di questa nuova avventura è Shallistera, che si reca nella cittadina per capire quali mezzi adottare per risolvere il problema. Nel villaggio farà la conoscenza di Shallotte Elminus, una giovane ed ambiziosa ragazza il cui scopo è quello di diventare un alchimista con il lavoro che svolge nel suo laboratorio. Al momento però viene solamente “sfruttata” per buttare l’immondizia. Ed è proprio con l’intreccio delle loro due vite che si svolge la storia del gioco, con la partecipazione immancabile di personaggi secondari che andranno a fare da cornice a tutto.

Novità importanti rispetto al passato

Al netto di un gameplay oramai ben inquadrato e originale, in Atelier Shallie sono state implementate gradevoli novità. Una su tutte è quella di poter agire liberamente senza farsi condizionare dal fattore tempo. Quest’ultimo nei giochi precedenti passava in maniera forse troppo repentina facendovi trovare alla stretta per quanto riguarda gli obiettivi da portare a termine. Basta ricordarsi che sia durante la fase di creazione che di raccolta degli oggetti il tempo scorreva lo stesso. La seconda importante novità è quella della telecamera libera, per cui potrete ruotare l’inquadratura avendo più libertà di manovra.

Oltre agli obiettivi primari, ci saranno quelli secondari che in questo capitolo vengono chiamati Life Tasks. In queste missioni secondarie potrete esplorare una determinata area, raccogliere ingredienti e tanto altro. Il completamento di questi ultimi migliora la motivazione del personaggio, e dopo aver completato un certo numero di incarichi primari della storia principale, potrete passare al capitolo successivo per proseguire nella trama.

Il sistema di combattimento è strutturato in turni con un party di massimo sei elementi, tre primari e tre a supporto come da tradizione. Ognuno di loro ha abilità e caratteristiche differenti che andranno ad influenzare il comportamento durante le battaglie. Sia in fase di attacco che di difesa, potrete richiamare i personaggi di supporto per farvi aiutare a scatenare combo potenti oppure per proteggervi dagli attacchi nemici. Durante la fase di cambio il personaggio che è “uscito” per passare nella seconda linea avrà modo di ricaricare le energie (HP e MP). Le combo vengono scatenate in sequenza a seconda del numero dei PP disponibile indicati da una barra a destra che aumenta mano mano che si attaccano i nemici. Più è alto il valore, più attacchi di supporto potrete eseguire.

Una ricetta che da garanzie

Il meccanismo dei giochi Atelier gira intorno all’alchimia, con un sistema di crafting sempre molto interessante, ma che necessita un po’ di tempo per essere assimilato soprattutto dai neofiti che si avvicinano per la prima alla serie. Più creerete oggetti con il pentolone alchemico più farete crescere di livello le vostre abilità di crafting sbloccando oggetti sempre più vari. Ovviamente tutto ciò andrà ad influire anche sulla qualità stessa degli oggetti creati a seconda del materiale usato.

Per quanto riguarda il lato tecnico, Atelier Shallie presenta una grafica in stile cel shading e personaggi di stampo anime. Le modellazioni e le ambientazioni sono ottime e sprizzano colore da tutte le parti. Un altro punto forte del titolo, ma a precisare anche della serie stessa, è la colonna sonora con musiche molto allegre e rilassanti e che soprattutto non vengono mai a noia. Da sottolineare che il doppiaggio audio è presente sia in inglese che in giapponese. Delle funzioni touch screen e HD Rumble invece non ce n’è traccia. Ottima invece la longevità se siete dei perfezionisti del settore e vorrete portare a termine ogni singola missione.

Conclusione

Se siete amanti della serie è un titolo che non può mancare nella vostra collezione. Inoltre ci sentiamo di consigliarlo anche a chi si avvicina per la prima volta a questo tipo di JRPG perché potrebbe riservare molte sorprese e far scoppiare la passione!

PRO:

  • Trama interessante nonostante la semplicità
  • Ottimo lavoro di modellazione e cel shading
  • Colonna sonora di prim’ordine
  • Tanta carne al fuoco

CONTRO:

  • Potrebbe risultare poco intuitivo a chi lo gioca per la prima volta
  • Sarà un punto fermo della serie… ma ci sono tanti tanti dialoghi (solo in inglese)

 

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