Peaky Blinders: Mastermind – Recensione

da | 31/08/20 13:44

I Peaky f***ing Blinders sono arrivati per conquistare anche la nostra amata Nintendo Switch con un curioso rompicapo, Peaky Blinders: Mastermind

Una delle famiglie più amate dagli appassionati di serie televisive è approdata su Nintendo Switch la scorsa settimana. Naturalmente, stiamo parlando della stramba famiglia Shelby, protagonista indiscussa del crimine locale a Birmingham – nella famosa serie BBC e Netflix – Peaky Blinders. Senza ombra di dubbio, il titolo colpirà molto di più i fan più affezionati che hanno guardato e amato la serie televisiva poiché, come analizzeremo più avanti, permette una vera e propria full immersion nelle strade di Small Heath, quartiere operativo dalla famosa gang amante dei berretti (e chissà perchè?!)

Peaky Blinders: Mastermind si presenta come un videogioco d’avventura con rompicapi sviluppato dal team FuturLab e pubblicato dall’editore britannico Curve Digital. 

Bene… Per ordine dei Peaky Blinders, dovete assolutamente continuare a leggere questa recensione!

L’ascesa degli Shelby

Come anticipato prima, il titolo che stiamo analizzando, sarà sicuramente apprezzato maggiormente dai conoscitori della serie tv che non perderanno occasione per ammirare e riconoscere ogni singolo personaggio o dettaglio nelle aree di gioco durante il gameplay. Tuttavia, può essere tranquillamente giocato anche dai non intenditori della serie poiché il videogame narra eventi avvenuti cronologicamente prima rispetto alla storia presente nella prima stagione di Peaky Blinders.

In Peaky Blinders: Mastermind l’azione ha inizio con il ritorno dei fratelli Shelby dallo scenario catastrofico della Prima Guerra Mondiale. Dunque, Tommy Shelby – mente brillante della famiglia – dovrà subito rimboccarsi le maniche per reinserirsi negli affari familiari e cercare di capire il modo migliore di agire per affrontare un sinistro complotto, studiato per tagliare i Peaky Blinders fuori dagli affari. Più nello specifico, un Peaky Blinder è implicato nell’omicidio di un trafficante di oppio e Tommy deve scoprire la verità.

I creatori del videogame in analisi hanno ben pensato di offrire ai giocatori la possibilità di scegliere fra due diverse modalità di difficoltà, in modo tale da poter accontentare allo stesso modo gamers meno esperti nel mondo dei rompicapi – o semplicemente chi desidera giocare ad un ritmo più “rilassato” – e quelli, invece, in cerca di una vera e propria avventura senza alcun tipo di aiuto. Infatti, la scelta è fra la modalità standard e quella hard (difficile). Nella prima avremo, durante il gameplay, delle frecce costanti che ci indicheranno la strada da percorrere. Nell’altra, naturalmente, non ci sarà e dovremo esplorare ogni aerea della mappa di gioco per riuscire a risolvere tutti gli enigmi proposti.

Il tempo è sovrano

Dunque, adesso entriamo nel vivo dell’azione. Durante il gioco dovremo affrontare delle missioni, alla fine delle quali riceveremo una medaglia d’oro, d’argento o di bronzo. Le medaglie vengono assegnate in base al punteggio ottenuto che viene determinato dai minuti con la quale viene portata a termine la missione. Questo fattore, dunque, dipende soprattutto dal tempo che in questo gioco è decisamente importante. In Peaky Blinders: Mastermind si ha l’incredibile possibilità di riavvolgere il tempo in qualsiasi momento per poter modificare un’azione sbagliata o semplicemente per ripeterla nel minor tempo possibile. Tuttavia, questa componente risulta spesso troppo macchinosa e difficoltosa.

I personaggi e le loro abilità

Durante le missioni il gioco ci permetterà di assumere il controllo di vari membri dei Peaky Blinders: Tommy, Arthur, Polly, John, Ada e Finn. Ognuno di loro possiede un’abilità speciale che facilita la risoluzione degli enigmi, seppur abbastanza semplici e ripetitivi, che il gioco propone. La skill più rilevante è sicuramente quella di Tommy. Lui, infatti, ha la capacità di persuadere gli altri personaggi rivali trasformandoli in alleati. In questa maniera, avremo la possibilità di controllare gli NPC e sfruttarli a nostro vantaggio. 

Gli enigmi, come già accennato, sono tutti simili fra loro e spesso risultano ridondanti. Si tratta sempre di classiche azioni, fedeli al genere che ha ispirato il gioco, azioni banali come aprire porte, sollevare leve, ecc.

Quanto durano le missioni degli Shelby?

Dunque, le missioni che andremo ad affrontare sono soltanto 10. Naturalmente come in tutti i puzzle game, il tempo necessario che serve a completarli è prettamente soggettivo. Dipende soprattutto dalla velocità con cui vengono risolti i vari enigmi. Tuttavia, possiamo calcolare che per completare Peaky Blinders: Mastermind ci vorranno all’incirca 5/6 ore di gioco. Il gioco può durare di più nel momento in cui si decide di recuperare nei vari livelli tutti i collezionabili nascosti che sono rappresentati all’interno del gioco dal classico orologio da taschino, fedele compagno di Thomas Shelby.

Per quanto riguarda il comparto grafico ci saremmo aspettati qualcosina in più. A livello illustrativo è sicuramente stato dedicato diverso tempo per rappresentare fedelmente vari luoghi iconici frequentati dai Peaky Blinders nell’omonima serie, come il famosissimo Garrison Pub. Per quanto concerne la visione generale della grafica, risulta tutto molto semplice con animazioni e texture spesso imperfette. A volte ci sembrava di star giocando ad un titolo sviluppato per mobile.

Tuttavia, durante la nostra prova, abbiamo notato quelli che ci son sembrati diversi cali di frame-rate quasi impercettibili sia in modalità docked che portatile. Essendo leggeri, dunque, non compromettono l’intera esperienza di gioco.

Noi abbiamo potuto provare il gioco interamente in lingua inglese e, nonostante non ci fosse l’affascinante Cillian Murphy a dare voce a Tommy, dobbiamo constatare che i dialoghi son ben fatti e rendono giustizia ai personaggi. Tutto ciò è contornato da una frizzante colonna sonora a cura dei Feverist, nota rock band autrice anche della original sound track della prima stagione di Peaky Blinders.

Niente italiano!

Adesso arriva sicuramente la nota dolente dell’intera recensione. Purtroppo, il gioco in questione, non presenta la localizzazione in italiano. L’intero gioco è composto da diversi dialoghi che precedono ogni missione e da vari fumetti che appaiono durante lo svolgimento delle attività richieste. Per questo motivo (secondo il nostro parere e la nostra esperienza) per potersi godere a pieno Peaky Blinders: Mastermind, è necessario conoscere parzialmente almeno una delle lingue in cui è localizzato il gioco.

Vale la pena acquistare Peaky Blinders: Mastermind?

Siamo giunti alla conclusione di questa recensione ed è dunque giunta l’ora di tirare le somme. Sicuramente è un gioco adatto a chi vuole passare delle ore nel mondo dei Peaky Blinders e risolvere enigmi senza metterci troppo impegno, fra un momento libero e l’altro durante l’arco della giornata. Se si è fan dell’opera televisiva, crediamo che senza alcun dubbio, è senza ombra di dubbio un gioco da non farsi scappare! Può essere davvero divertente prendere i panni dei propri personaggi preferiti risolvendo personalmente i vari problemi che insorgono per la famiglia Shelby.

Peaky Blinders: Mastermind è disponibile dal 20 agosto 2020, in edizione digitale scaricabile dal Nintendo Switch eShop al prezzo di € 24,99 per 1411,00 MB di spazio complessivo. Il gioco è localizzato in Tedesco, Inglese, Spagnolo, Francese, Giapponese, Coreano, Portoghese, Russo, Cinese ed è compatibile con il Nintendo Switch Pro Controller.

PRO:

  • Full immersion nel mondo dei Peaky Blinders
  • Possibilità di scegliere fra due difficoltà di gioco
  • Soundtrack frizzante e dialoghi ben fatti

CONTRO:

  • Mancanza di localizzazione in italiano 
  • Enigmi spesso troppo ripetitivi 
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