Ultimamente Animal Crossing è stato protagonista di molte iniziative innovative. Scopriamo la geniale idea dell’ateneo di Macerata!
Il videogioco di casa Nintendo Animal Crossing: New Horizons, è stato oggetto delle più disparate iniziative e attività che hanno coinvolto ambiti anche molto differenti tra loro: musica, showbiz, alta moda, arte, musei e addirittura politica.
Dunque possiamo certamente affermare che da semplice videogame si è trasformato in una vera e propria piattaforma virtuale altamente versatile, andando oltre il concetto di medium videoludico e conquistando il mondo intero.
Una delle iniziative più incredibili, tutta italiana, è stata realizzata e portata avanti dall’Università di Macerata che ha stabilito un vero e proprio primato mondiale.
L’Univestità marchigiana ha deciso di creare la propria isola digitale all’interno del videogioco, fornendo a tutti i suoi studenti un ulteriore strumento per rapportarsi con il proprio Ateneo in una maniera assolutamente all’avanguardia e in linea con le passioni ed esigenze delle nuove generazioni.
Il lockdown ha richiesto di ripensare agli spazi di incontro, di scambio e di condivisione tra le persone. Così, all’interno del Progetto Inclusione 3.0 dell’Università degli Studi di Macerata, un gruppo di studenti universitari, con e senza disabilità, ha deciso di incontrarsi e interagire nell’isola di Animal Crossing: New Horizons. Una bella e interessante iniziativa frutto della sinergia tra l’Università di Macerata nella persona della professoressa Catia Giaconi, studenti esperti del mondo Nintendo, e l’agenzia di comunicazione Promise Group di Vania Bontempi con sede ad Ancona.
Vi riportiamo di seguito le parole dalla professoressa Giaconi.
Noi siamo partiti dall’ipotesi di progettare e costruire una “isola” UniMc, dove gli studenti si potevano (e si possono) incontrare e interagire grazie a modelli personalizzati. Dalla costruzione dell’isola, alla condivisione di argomenti importanti per il periodo che stavano vivendo, l’isola ha permesso di dar voce ai diversi potenziali espressivi, sfruttando le modalità preferite di interazione di ciascun studente. Il progetto ha permesso di valorizzare gli svariati stili comunicativi e creare diversi percorsi di personalizzazione per continuare a incontrarsi, in un periodo così delicato come quello che gli studenti, soprattutto con disabilità, stavano attraversando.
La parola chiave è stata sinergia, un bell’esempio di rete per una filosofia dell’inclusione. Noi abbiamo messo le competenze scientifiche e una comunità che aveva voglia di creare, di fare qualcosa di nuovo e Promise Group ci ha permesso di realizzare tutto questo grazie al gioco Animal Crossing: New Horizons. Chiaramente, l’isola virtuale non toglie nulla all’incontrarsi in presenza ma è un valore aggiunto per avere più luoghi per fare comunità
Naturalmente il progetto ha avuto il suo fulcro nel periodo del lockdown ed ora sta prendendo altre forme come ad esempio, offrire la possibilità di incontri virtuali con docenti e studenti di altre nazioni per compensare l’impossibilità di viaggiare e dialogare con i colleghi di altre realtà internazionali.
Cosa ne pensate? Fatecelo sapere!