Esattamente 35 anni fa Metroid è uscito su NES, ed il mondo dei videogiochi non è più stato lo stesso.
Anno cosmico 20X5: viene scoperta la nuova specie dei Metroid sul pianeta SR-388. Queste creature simili a meduse hanno la capacità di risucchiare l’energia vitale dalla preda. I Pirati Spaziali cercano di usarne il potenziale come bioarmi, facendo degli studi sul pianeta Zebes. La Federazione Galattica manda la giovane cacciatrice di taglie Samus Aran in missione per fermare la minaccia.
Così inizia una delle saghe videoludiche più importanti di tutti i tempi. Metroid, creatura partorita da Gunpei Yokoi e Yoshio Sakamoto, ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi creando il genere “Search-Action”. Oggi meglio conosciuto come “Metroidvania” questo tipo di gioco è caratterizzato da una struttura tendenzialmente non lineare in cui per poter proseguire il nostro eroe dovrà ottenere nuove abilità. Queste non aiuteranno solo in combattimento ma soprattutto per l’esplorazione dell’ambiente, infatti ci daranno accesso a nuove zone prima inaccessibili.
Fanno parte di questo genere capolavori come Castlevania: Symphony Of The Night (da cui è derivato il nome “Metroidvania”) o Ori and the Blind Forest. Nonostante l’altissima qualità di questi titoli Metroid ha da sempre avuto dalla sua una serie di caratteristiche uniche. La serie ha sempre fatto leva su una sensazione di isolamento, data dalla quasi totale assenza di comprimari o aiuti di ogni tipo. In quasi tutti i capitoli della saga siamo soli contro un pianeta o una stazione spaziale ostile. Altro punto di forza è proprio la protagonista, Samus Aran, una delle prime vere eroine dei videogiochi.
In Metroid (datato 6 agosto 1986 e uscito su NES) non sapevamo nulla di chi avremmo interpretato, conoscevamo solo la sua missione. A fine gioco però ecco la sorpresa: abbiamo giocato con un personaggio femminile per tutto il tempo. Oggi potrebbe sembrare qualcosa di poco conto ma in quegli anni fu un vero e proprio shock scoprire che non stavamo controllando un personaggio maschile. Fu un vero inno al “Woman Power” ed un grande passo per una nuova consapevolezza sui protagonisti videoludici.
Dopo il primo capitolo la serie ha continuato su Game Boy con Metroid 2: Return Of Samus dove la cacciatrice di taglie dovette approdare su SR-388 per estirpare ogni traccia dei Metroid. La saga ha continuato sulle console casalinghe Nintendo con titoli di enorme qualità, spesso annoverati tra i migliori giochi di tutti i tempi. Con la serie Prime anche Metroid ha fatto il grande salto verso il 3D con quello che è considerato il miglior esordio nella terza dimensione per qualunque saga videoludica. Sviluppata da Retro Studios questa trilogia optò per la strada dell’avventura in prima persona mettendoci direttamente nei panni di Samus, ed il risultato fu incredibile.
La sensazione di isolamento fu enormemente accentuata dalla nuova prospettiva e il nuovo gameplay ha reso ancora più divertente e dinamica una formula estremamente vincente. Dopo i due capolavori su Gamecube e quello su Wii la serie ha avuto una brusca fermata per alcuni anni fino a Metroid: Other M. Questo ultimo titolo voleva raccontare le origini di Samus e darle una voce ma non fu, purtroppo, molto apprezzato da pubblico e critica.
Ma non parliamo soltanto di console casalinghe, la serie è anche molto presente sulle portatili Nintendo. Il secondo capitolo è stato pubblicato direttamente su Game Boy e portò alcune migliorie alla formula come l’aggiunta di nuove abilità e la possibilità di salvare la partita (invece di usare le password). Dopo il magnifico Super Metroid su SNES la saga ha continuato su Game Boy Advance con Metroid Fusion.
In questo gioco è stato introdotto per la prima volta un alleato: il computer di bordo Adam il quale funge da guida per Samus. In Fusion abbiamo anche un’atmosfera molto più tesa che nei capitoli precedenti data dalla presenza di una nuova e letale minaccia: SA-X. Questo formidabile nemico è un parassita che ha preso possesso della vecchia tuta di Samus, assorbendone le capacità. La nostra eroina, dotata di una nuova corazza, dovette quindi affrontare anche quella che è a tutti gli effetti una versione potenziata di se stessa, un po’ come Dark Samus nella serie Prime.
Dopo il successo dell’ultimo capitolo Nintendo ha rilasciato un remake del primo titolo: Metroid Zero Mission. Questo riprende il sistema di controllo di Fusion e rielabora completamente il gameplay dell’originale rendendolo più moderno. Su Nintendo DS invece arrivò Metroid Prime Hunters, capitolo di collegamento tra i due Prime su Gamecube. Qui troviamo la prospettiva in prima persona ma anche un focus sul multiplayer grazie ad una modalità locale ed una online a 4 giocatori. Gli ultimi tre titoli della serie pubblicati su console portatili furono Metroid Prime Pinball, Metroid Prime: Federation Force e Metroid: Samus Returns, questi ultimi due su 3DS.
Sono passati 11 anni dall’ultimo Metroid “canonico” e dopo aver saltato completamente Wii U il futuro della serie sembrava incerto. Uno spiraglio arrivò però nel 2017 grazie ad un teaser su Metroid Prime 4. Ad oggi purtroppo non abbiamo ancora nessun dettaglio su questo nuovo capitolo in quanto lo sviluppo è ricominciato a causa di problemi di produzione. I fan di Metroid, frustrati dal destino del nuovo titolo, hanno iniziato a pensare che la serie fosse morta. Fortunatamente Nintendo durante l’E3 di quest’anno ha annunciato Metroid Dread, seguito diretto di Metroid Fusion ed in uscita ad ottobre.
Questa saga ha emozionato milioni di giocatori e nonostante non abbia mai fatto i numeri di Zelda o Mario e ha un posto molto speciale nel cuore di molte persone. La sua incredibile atmosfera unita al carisma della protagonista e al gameplay estremamente dinamico ha portato alla creazione di una saga unica fatta di moltissimi alti e pochi bassi.
Tutto lo staff di Nintendo Player è impaziente di mettere le mani sulla nuova, emozionante, avventura di Samus e speriamo che il futuro della cacciatrice di taglie torni roseo tanto quanto quello dell’Eroe Del Tempo o dell’idraulico baffuto.