Su Nintendo Switch sbarca uno dei JRPG più discussi e nello stesso tempo amati di sempre. Eccovi la recensione di Final Fantasy VIII!
Il brand Final Fantasy è uno dei più longevi di sempre, nonché più amati sia in territorio nipponico che nel resto del mondo, diventando un vero e proprio fenomeno videoludico. Senza andare a ripercorrere il cammino che ha fatto la fantasia finale di quel genio assoluto che è Hironobu Sakaguchi, andiamoci a concentrare sul mezzo miracolo compiuto da Square Enix che ha riportato in vita Final Fantasy VIII su Nintendo Switch e altre piattaforme.
Final Fantasy VIII uscì per la prima volta su PsOne nel 1999 e subito dopo anche su PC nel Febbraio del 2000 per merito di Squaresoft. Il titolo ebbe subito una grande importanza poiché fu il primo della serie ad essere tradotto in lingua italiana e ad abbandonare lo stile deformed del suo storico predecessore. Col tempo però ne fu riproposta una versione migliorata per la piattaforma Steam. Come leggerete a breve sarà anche uno dei Final Fantasy ad abbandonare vecchie strade per introdurne di nuove.
In questo capitolo vi ritroverete a vivere un avventura in un mondo senza nome fantasy e fantascentifico. Il protagonista è Squall Leonhart, studente che fa parte di una squadra di mercenari chiamati SeeD, residenti nel cosiddetto Garden di Balamb. Quest’ultimo è una vera e propria Accademia militare diretta dal preside CID. La minaccia è invece guidata dall’esercito di Galbadia, una nazione militarista che comanda tutta la parte occidentale del mondo di gioco e che sta invadendo gli altri paesi.
È proprio qui che comincia la storia. Un intreccio di amore, amicizia, tradimenti accompagnerà Squall e i suoi amici in un avventura ricca di emozioni e colpi di scena. Il risultato però fu il solito bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Si, perché molti elementi dell’ottava fatica di Squaresoft lasciarono titubanti schiere di fan.
Innanzitutto furono eliminati i Magic Points (MP) per introdurre un sistema di personalizzazione dei personaggi del tutto nuovo chiamato Junction. L’uso delle magie non richiedeva più il consumo di determinati Punti Magia, ma il consumo di una unità di magia stessa, la quale poteva arrivare fino ad un massimo di 99 unità. Le magie si ottenevano usando il comando Assimila sui mostri incontrati, il che richiedeva una certa somma di tempo per accumularne un quantitativo alto. A rovinare (per così dire) il tutto era proprio il sistema Junction: quest’ultimo permetteva di associare una magia ad un parametro sulla scheda del personaggio per aumentarne le statistiche. Ma cosa succedeva, quindi, usando una magia in Junction con una parametro? Immagino lo sappiate già! Inoltre molti Junction su altri parametri venivano sbloccati solamente associando le GF ad un personaggio che a loro volta avevano sviluppato quella Junction accumulando AP. Insomma, un sistema di sviluppo originale ma molto meccanico.
Purtroppo però altri elementi che impoverirono l’esperienza di gioco furono un mondo piuttosto vuoto e poche location, i negozi non visitabili, poche missioni secondarie e una trama che seppur emozionando in certi frangenti lasciò con l’amaro in bocca. Laguna come diventò presidente di Esthar? Tutti i personaggi di FFVIII erano orfani sotto la supervisione della strega Edea, moglie del preside del Garden di Balamb. Una volta cresciuti cosa li ha spinti a voler diventare SeeD? Queste e molte altre sono state le domande poste dai giocatori e che non hanno ovviamente trovato risposta se non sotto un aspetto puramente teorico.
Ma tornando a noi, cosa ha questa versione del gioco, a cui è stato affibbiato l’aggettivo Remastered, in più rispetto alle altre del passato? Sicuramente un piccolissimo restyling grafico sulle facce dei personaggi, tanto da far scoppiare quasi una ironica Meme Challenge sui vari social per quanto concerne il “The best looking guy here”. Ma questa è un’altra storia… Inoltre anche i testi su schermo sono stati riadattati usando un font sicuramente più leggibile.
Un’altra novità introdotta è quella di poter velocizzare il gioco per ben tre volte la velocità originale, quella di usufruire di potenziamenti istantanei come invincibilità e Limit e barre ATB sempre attive ed infine il comando per evitare le battaglie. Più che novità, diremmo che sia un modo per godersi l’ennesima run in totale relax giusto per riassaporare un gioco dalla veneranda età di vent’anni.
Conclusione
Rispolverare un titolo del genere dopo vent’anni è senza dubbio un piacere. Sia per chi se l’è lasciato sfuggire, sia per chi per fattori nostalgici voglia rivivere l’emozione vicende di Squall e Co. Oltre alle migliorie grafiche con modelli in alta definizione e il ritorno all’uso della colonna sonora originale della versione PsOne (un passo avanti rispetto ai midi usati nella versione Steam) non c’è nulla da sottolineare. Assenti, ma sono mancanze che non si fanno sentire, funzioni che sfruttino touchscreen e Rumble HD. Il comandi rispondono bene sia con i Joy-Con che con il Pro Controller.
Purtroppo l’effetto nostalgico non riesce però a coprire del tutto le mancanza di cui abbiamo parlato in questa recensione. C’è chi lo ama a prescindere, c’è chi ne fa della critica invece il suo sport preferito. Final Fantasy VIII è anche questo. Prendere o lasciare?
Noi di Nintendo Player vi consigliamo di non farvelo scappare perché nel bene o nel male saprà conquistare una bella fetta del vostro cuore.
PRO
- L’effetto nostalgia scorre potente in lui
- Colonna sonora memorabile (e non MIDI)
- Evidenti migliorie grafiche
CONTRO
- Rigiocarlo non farà la felicità dei detrattori più ostinati
- L’uso delle cheat facilita troppo il gioco
- Buchi nella trama permanenti