Un giovane ricercatore – Z.C. di 26 anni – è stato giudicato colpevole per essere entrato all’interno del Network di Nintendo senza autorizzazione.
Prima dell’attacco Hacker ai sistemi Nintendo nel Marzo 2018, il giovane era riuscito a penetrare i sistemi HAVOC di Microsoft nel 2017, inserendo al suo interno alcuni malware.
Utilizzando dei software simili – basati su VPN – è riuscito ad entrare su server confidenziali di Nintendo dedicati ai giochi in fase di sviluppo, accedendo quindi ai codici di sviluppo dei giochi non ancora rilasciati sul mercato.
Sono stati rubati un totale di 2.356 profili utente e relative password, ma Nintendo si è accorta della falla solo nel Maggio 2018. Il totale dei danni causati ammonterebbe ad una cifra che si aggira tra i 700.000 ed i 1.400.000 dollari.
La sentenza definitiva lo ha condannato a 15 mesi di reclusione e 18 mesi di sospensione dalle proprie attività da ricercatore. Qualora dovesse reiterare il reato, sconterebbe una condanna definitiva di 5 anni di carcere.
Fonte: The Verge.