Alien: Isolation – Recensione

da | 04/12/19 17:17

Le ambientazioni oppressive e claustrofobiche del mitico film Alien (1979) arrivano su Nintendo Switch grazie ad Alien: Isolation, una delle conversioni per l’ibrida Nintendo più complete di sempre.

Era il 1979 quando nelle sale cinematografiche mondiali uscì quello che, qualche anno dopo, diventò uno dei film cult di fantascienza della storia del cinema. In regia c’era un giovanissimo Ridley Scott (3 anni dopo sfornò Blade Runner, altro cult) che decise di ispirarsi ai lavori disturbanti di H. R. Giger il quale, con l’aiuto del nostro Carlo Rambaldi (E.T., King Kong), realizzò per il film le meccaniche a grandezza naturale della sua celebre creatura.

Importantissimo il comparto sonoro del film orchestrato da Jerry Goldsmith (Star Trek) mentre i costumi furono affidati a John Mollo (Star Wars). Sigourney Weaver, Ian Holm, John Hurt, Veronica Cartwright, Tom Skerritt, Harry Dean Stanton formarono una squadra perfetta del Nostromo, la celebre astronave da trasporto dai soffitti bassi e avvolta dal fumo bianco utilizzata nel film.

Il film ricevette solo 2 Nominations agli Oscar e ne portò a casa soltanto una, quella per i Miglior Effetti Speciali (H. R. Giger e Carlo Rambaldi). Ma questo lo sappiamo, i film cult non prendono mai Oscar, la nomina “cult” è più importante di una singola statuetta.

Carlo Rambaldi con un prototipo del “casco” indossabile dello Xenomorfo

Dopo questa dovuta premessa, sperando di non avervi già sfinito, vi informiamo subito che Alien: Isolation è la migliore conversione di un survivor in prima persona presente su Nintendo Switch. Sviluppato da The Creative Assembly e pubblicato da SEGA nel 2014, Alien: Isolation sbarca su Nintendo Switch a fine 2019 con una versione di gioco solidissima, completa e incredibilmente in linea (per quanto riguarda le prestazioni) con quelle per PC e console. La versione Nintendo è stata affidata ai ragazzi di Feral Interactive, esatto, gli stessi di GRID Autosport.

Il gioco è ambientato diversi anni dopo il primo film Alien e vede una giovane Amanda Ripley, figlia di Ellen Ripley (Sigourney Weaver), recarsi con il suo team sulla stazione spaziale Sevastopol dove sembrerebbe che sia stata rinvenuta la scatola nera del Nostromo. Incredula, Amanda, dopo anni di ricerche, spera di risolvere alcuni rebus che ruotano attorno alla sparizione della mamma. Naturalmente, ad attendere Amanda sarà una stazione spaziale sull’orlo del baratro e una creatura molto pericolosa.

Amanda avrà dalla sua una serie di “aggeggi” utili per l’esplorazione della stazione spaziale che variano dall’importantissimo Motion Tracker, che vi segnerà sul suo piccolo schermo qualunque movimento in zona, al Security Access Tuner, un sintonizzatore di sicurezza utile a craccare accessi non autorizzati. Amanda potrà utilizzare anche armi più classiche tipo revolver, fucile a pompa oppure l’iconico lanciafiamme. Presenti nel gioco anche una notevole quantità di oggetti realizzabili artigianalmente mettendo insieme diversi materiali disponibili in-game: ecco che il nostro inventario si arricchirà di medikit, fumogeni, molotov e altri consumabili simili.

Come abbiamo già detto, lo stampo del gioco è quello di un classico survivor in prima persona, dove Amanda dovrà esplorare l’enorme stazione spaziale e risolvere l’obiettivo principale cercando di evitare le numerose ostilità presenti nel mondo di Alien. Il tutto è supportato da un fattore Switch incredibilmente perfetto. Il Motion Tracker è direttamente collegato al rumble HD della console, quindi ogni minimo movimento presente nella zona sarà evidenziato dalla vibrazione in alta definizione della console. Premendo i dorsali bassi invece potremo beneficiare del giroscopio della console e quindi osservare, mirare o colpire in modo più preciso. Una menzione degna di nota va fatta anche al supporto dell’audio surround, feature in grado di coinvolgere il giocatore in maggior modo grazie ad un sonoro avvolgente, unico e fedelissimo a quello dei film.

Per quanto riguarda le prestazioni, Alien: Isolation è qualcosa di meraviglioso. Il gioco è graficamente identico alla versione PS4 in modalità TV e addirittura migliore per quanto riguarda alcuni glitch grafici ancora presenti sulla console di casa Sony. La risoluzione usata è dinamica (e va dai 1080p, 1026p, 900p, 882p ad un minimo di 756p) mentre i frame-rate sono granitici a 30, cosa che su PS4 non succede. Sicuramente consigliamo di giocarlo in modalità TV, con un Pro Controller in mano. Avendo l’opportunità, sarebbe ancora meglio attivare l’audio surround (con un 5.1 è bestiale) e creare una zona di gioco poco luminosa (se non completamente buia). C’è da dire che anche in modalità portatile il gioco si comporta davvero molto bene. Certo, la risoluzione si abbassa, così come, seppur di poco, la godibilità grafica generale, ma giocare Alien: Isolation nel proprio letto di notte è una cosa da provare.

Nei primi anni di vita di questa innovativa console era PanicButton a fare miracoli, l’azienda statunitense realizzò una serie di conversioni eccezionali (DOOM, Wolfenstein II, Warframe e il recente Wolfenstein: Youngblood) che iniziarono a far capire al mondo degli sviluppatori in che modo si porta un gioco su Switch. Ora, aspettando l’arrivo di DOOM Eternal, sembra che il testimone dei port ad hoc sia passato a Feral Interactive. L’azienda inglese sembra ormai aver compreso “i segreti di PanicButton” e GRID Autospost, il miglior racing game presente su Nintendo Switch (non contando MK8D) e il recente Alien: Isolation, il miglior survivor in prima persona, ne sono la prova.

Alien: Isolation è disponibile in Only Digital sul Nintendo Switch eShop da domani 5 dicembre 2019 ad un prezzo di € 34.99 per 17.6 GB di spazio su console o microSD. Incluso nel prezzo anche tutti e 8 i DLC rilasciati negli anni dalla prima release ad oggi, Unica Superstite su tutti, ovvero la riproduzione della missione finale di Ellen Ripley a bordo della Nostromo, in pratica il finale del primo film della saga.

Il gioco è compatibile con il Cloud dei dati di salvataggio, il Pro Controller, l’audio surround ed è completamente localizzato in italiano (audio, testi). Giusto menzionare anche la nostra Gea Riva, doppiatrice sensuale di Amanda e di numerose icone videoludiche (Ellie di The Last of Us, Nadine di Uncharted, Nilin di Remember Me, Tracer di Overwatch) di film, serie TV, anime e cartoni.

Pro:

Atmosfera di gioco identica a quella del primo film

Gameplay avvolgente

Giocabilità perfetta

Conversione impeccabile

Grafica e sonoro realistici

Ottimo anche in portatile

La miglior versione per console

Contro:

Caricamenti un po’ lunghi

Link utili:

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