Oceanhorn 2: Knights of the Old Realm – Recensione

da | 05/11/20 15:00

Su Nintendo Switch è sbarcato da pochi giorni Oceanhorn 2: Knight of the Old Realm. Pronti all’avventura? Ecco la nostra recensione.

Di titoli che mostrano un’evidente devozione a The Legend of Zelda ne abbiamo visti e non sono neanche pochi. La serie di Oceanhorn fa parte di quel parco giochi che hanno preso ispirazione dalla leggendaria saga di Link proponendo però meccaniche più ruolistiche. Il primo gioco uscì nel 2013 per iOS, raggiungendo solo più tardi dei porting per altre console, tra cui anche Nintendo Switch nel 2017.

A distanza di tre anni eccoci a parlare del seguito diretto, ossia Oceanhorn 2: Knights of the Old Realm (uscito lo scorso anno solo su Apple Arcade), che si svolge un millennio prima gli eventi narrati nel suo predecessore. La trama è incentrata  nel regno di Arcadia, in cui vestirete i panni di un giovane cavaliere il cui villaggio natale, Arne, viene distrutto. Decide così di partire per un viaggio e tentare di salvare Arcadia dall’esercito malvagio di Mesmeroth.

Dopo una breve presentazione vi ritroverete su una piccola isola che avrà il ruolo di introdurvi ai primi passi del gioco. Sviluppato e pubblicato da Cornfox & Brothers, si tratta di un gioco d’avventura / azione in terza persona con elementi ruolistici. Il personaggio principale potrà usufruire delle proprie abilità combattive: l’uso della spada, dello scudo, ma anche di una speciale pistola magica che vi ritornerà utile per la risoluzione di qualche enigma. Come in ogni TLOZ che si rispetti, anche qui l’eroe potrà interagire con i cespugli d’erba sparsi nell’ambiente di gioco: distruggendoli potrete accumulare delle monete, proiettili di ricarica per la pistola o recuperare la salute con dei cuori. Non mancheranno scontri con boss e soprattutto enigmi.

Anche i combattimenti non hanno nulla di nuovo da raccontare, se non che uccidendo i nemici, questi ultimi rilasceranno monete (spendibili nei villaggi per comprare pozioni e oggetti utili) e pietre di colore blu che valgono come Punti EXP. Accumulandone un certo quantitativo salirete di livello che, a differenza degli altri GdR, non porterà alcun beneficio se non un aumento del Rango. La struttura di gioco non si allontana di molto dai soliti standard: infatti oltre alla storia principale, potrete cimentarvi in Sfide e Missioni. Sembrerebbe tutto oro ciò che luccica ma non è così. Infatti se dovessimo trovare qualche difetto (non grave, per carità) al gioco, lo troviamo in alcuni elementi del gameplay. Innanzitutto, durante i combattimenti, si sente un po’ la mancanza di un sistema di lock dei nemici, costringendovi a muovere manualmente la telecamera per aggiustare la visuale. 
Completamente assente poi il comando per saltare, tant’è che l’eroe quando si trova a ridosso di sporgenze salta in automatico. Arrampicarsi su di esse poi, consumerà Stamina, stessa cosa dicasi quando si premerà la levetta analogica sinistra per usare la funzione di scatto.

L’ambientazione è molto suggestiva. Si tratta perlopiù di luoghi ove regna la natura incontaminata. I villaggi non sono molto animati, gli NPC si contano sulle dita di una mano e potrete scambiare due parole con loro per sapere qualche cosa in più circa la trama. All’interno delle case potrete trovare sempre qualche oggetto utile o vaso da rompere per accumulare monete o altro. Il problema principale è che rimane un po’ complesso ricordarsi le zone già visitate a causa di un respawn continuo di nemici e oggetti. Limitato è anche il sistema di personalizzazione di armi e magie. Incastonando alcuni frammenti che troverete nel corso dell’avventura, potrete aumentare statistiche come il danno, il potere e la ricarica. Potrete accedere a queste funzioni attraverso il menù, dove troverete anche la mappa di gioco e le opzioni.

Il gioco vi permetterà di spostarvi da un luogo ad un altro attraverso l’uso di una barca. Ottima cosa visto che ogni location visitata avrà una percentuale di completamento. All’inizio non sarà possibile finirle tutte al cento per cento per mancanza di abilità, ma con la nave potrete tornare nei luoghi precedentemente visitati e completarli. La percentuale viene calcolata in base all’esplorazione e al numero di tesori trovati.

Miglioramenti marginali

Rispetto al primo capitolo, la qualità grafica del titolo targato Cornfox & Brothers è nettamente migliore; molto più dettagliata e colorata, rende l’avventura sicuramente piacevole. Non sono stati rilevati rallentamenti, neanche nelle fasi più concitate. Il gioco lavora molto bene sia in modalità TV che in modalità portatile, confermando l’ottimo lavoro svolto sull’ibrida Nintendo. Il comparto sonoro è allegro, orecchiabile, nel complesso di ottima fattura. La longevità si aggira attorno alle 20 ore, ma potrebbe anche durare di più per i maniaci della perfezione che vogliono terminare tutte le sfide presenti nel gioco. Sono presenti la funzione di vibrazione e touchscreen (ma non nel gioco vero e proprio, solamente nei menu).

Conclusione

Oceanhorn 2 è il degno successore (non in linea narrativa) del primo capitolo. I miglioramenti apportati ci sono stati e sono visibili, anche se sicuramente si poteva “spingere” un po’ di più. Tuttavia il gioco pecca in coefficiente di difficoltà e in alcuni tratti del gameplay che non ci hanno convinto pienamente, ma che non incidono pesantemente sull’esperienza totale. Consigliato sia a chi non ha giocato il primo sia a chi invece già conosce il suo predecessore. Gioco tradotto in italiano ma prezzo leggermente alto per una produzione simile dalla durata minima un po’ troppo corta.

PRO:

  • Rinnovamento grafico, molto colorato
  • Bellissime ambientazioni
  • Tante sfide da risolvere

CONTRO:

  • Longevità non altissima
  • Manca la funzione “lock” dei nemici
  • Prezzo un po’ alto

 

 

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