SolSeraph è ora disponibile per Nintendo Switch! Scopriamo questo titolo che vuole unire due generi radicalmente diversi nella nostra recensione.
In origine c’era solo il Caos, illimitato, fin dove l’occhio poteva vedere. Ma un giorno Padre Cielo e Madre Terra decisero di scacciare quel disordine e creare il mondo. Nacquero così le stelle, il sole, l’acqua e la terra, le prime forme di vita e le prime civiltà. Tuttavia, i Giovani Dei si rivelano essere spietati e maligni, e la sopravvivenza del genere umano è già messa a rischio. Gli uomini, da soli, non hanno la forza di ergersi contro queste forze, ed è proprio qui che entra in gioco Helios, Cavaliere del Tramonto, il figlio degli uomini e degli Dei, pronto a combattere per aiutare l’umanità.
Su questa base la software house Ace Team ha realizzato un titolo molto interessante, che vuole unire per la prima volta due generi radicalmente differenti. Il risultato, tuttavia, è una semplicità quasi eccessiva, che ha comportato tanti pregi quanti difetti al gioco stesso. Scopriamo assieme che tipo di esperienza vuole offrire SolSeraph nella nostra recensione.
Uno strategico come gli altri
Gettate le premesse di una storia capace di offrire molto, da un punto di vista narrativo, veniamo catapultati immediatamente nel gameplay più puro. Scopriamo così che SolSeraph è un gestionale strategico in tempo reale, con visuale dall’alto in cui noi, nei panni di Helios, dovremo costruire diverse strutture per far prosperare il popolo. Le case aumenteranno il numero di abitanti, che a loro volta dovranno produrre cibo o ottenere legname per costruire altre case.
Gli uomini dovranno anche avere modo di difendersi dagli invasori maligni dei Giovani Dei, che cercheranno spesso di dare inizio a vere e proprie ondate di goblin, slime, orchi e altre macabre creature. Insomma, nulla di particolarmente complesso, anzi, decisamente classico per il genere di appartenenza.
Ma, sebbene il tutorial sia efficace e riesca nel compito di illustrare le meccaniche, la componente strategica finisce spesso nell’essere paradossale a sé stessa. Ad esempio, abbiamo scoperto che sviluppare un intero villaggio non serve a proseguire nella storia. Infatti, è bastato produrre (a costo zero, peraltro) un sentiero e poi un santuario per disperdere le tenebre e attaccare direttamente il nemico, nei panni di Helios stesso.
Nel complesso, pensiamo che il comparto strategico poteva essere sfruttato meglio, magari facendo in modo che il giocatore sia maggiormente invogliato a far crescere il villaggio. C’è anche una mancanza di alberi sparsi per la mappa, con conseguente scarseggio di legname con cui produrre strutture, ad esempio. L’utente difficilmente sentirà di avere il pieno controllo della situazione, perché a volte non potrà superare alcuni ostacoli se non prendendo decisioni drastiche.
L’avanzata del figlio degli Dei
Ma il gameplay non è basato solo sulla strategia, perché quando scacceremo le tenebre dalla mappa e avremo la meglio su un’ondata di nemici, potremo entrare negli Antri. Parliamo di sezioni in cui vestiremo i panni di Helios stesso, in un ambiente 2D dove i mostri ci attaccheranno non solo da destra e sinistra, ma anche in profondità dello scenario. Avremo una spada e delle frecce che consumano mana, la possibilità di effettuare un doppio salto e una schivata all’indietro, proprio come in Castlevania: Symphony of the Night.
Tuttavia, ancora una volta SolSeraph si perde in una triste semplicità che, sebbene sia comunque godibile, rende l’esperienza complessiva troppo banale. Le sezioni action, peraltro, sono spesso divise in aree in cui dovremo semplicemente combattere orde di goblin, ed altre in cui il nostro compito sarà di muoverci fino a raggiungere la fine del livello, dove troveremo un boss più o meno arduo da battere.
Un’avventura (abbastanza) epica
Per quanto riguarda il comparto sonoro, ci ha fatto piacere vedere come sia stata riposta una certa accortezza nella composizione dei brani degli scenari con Helios. Non mancano i bug che fermano drasticamente la canzone, ma nel complesso non possiamo dire che non è stato curato questo elemento.
Ciò che riguarda la grafica e gli elementi su schermo, invece, sono discretamente soddisfacenti. La mappa di gioco è dettagliata e chiara, così come l’interfaccia e i menu. Anche il level design è interessante, in quanto ciò che avviene nella storia ha una corretta corrispondenza con quanto accade nei livelli. Ad esempio, se la storia ci fa capire che dobbiamo combattere una il Dio degli Alberi, nello stage ci troveremo proprio a scalarne uno.
Ciò che più ci ha fatto capire quanta attenzione è stata riposta in questi piccoli dettagli visivi è proprio il feedback visivo che abbiamo quando dobbiamo saltare da una piattaforma all’altra. Quasi sempre capiamo che possiamo saltare su un ramo perché questo coperto di edera, per citare un caso. La risoluzione e il frame rate, tuttavia, non sono ottimi e, anzi, sullo schermo della TV si nota molto la scarsa qualità delle texture.
Nel complesso, e al prezzo cui viene proposto, SolSeraph non è un gioco “brutto”. Non esistono titoli del genere perché ognuno avrà sempre una sua anima che lo contraddistingue da un altro. Quello che abbiamo provato è un’opera che voleva unire il gameplay strategico a uno prettamente d’azione, anche riuscendoci. Tuttavia, ci si è chiaramente persi in una semplicità evitabile, in un modo o in un altro.
SolSeraph è disponibile sull’eShop di Nintendo Switch dal 10 luglio 2019, acquistabile al prezzo di 14,99 euro. Rimanete connessi su Nintendo-Player per non perdere ulteriori novità e recensioni di titoli per la console ibrida della Grande N.
Pro
- L’inedito mix di due generi radicalmente diversi.
- Grafica realistica al punto giusto.
- Un gameplay semplice…
Contro
- …forse anche troppo.
- La componente strategica poteva essere più complessa.
- Risoluzione e frame rate esageratamente bassi.
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