Su Nintendo Switch, da pochi giorni, è disponibile uno dei giochi migliori dell’era Game Boy: The Legend of Zelda: Link’s Awakening. Eccovi la nostra recensione.
Quando si parla di Nintendo, le prime paroline magiche che vengono in mente sono senza dubbio Mario e The Legend of Zelda. Due brand che hanno scritto pagine importanti del mondo videoludico. Prendendo in esame le avventure di Link, quest’oggi ci troviamo di fronte ad un vero e proprio remake, nonché diretto sequel di quel capolavoro chiamato A Link to the Past: The Legend of Zelda: Link’s Awakening.
Dopo aver sconfitto il perfido Ganon, Link si mette in viaggio per cercare di migliorare sé stesso in quanto a capacità combattive. Dopo un anno decide di far ritorno ad Hyrule ma una violenta tempesta lo fa affondare con tutta la barca. Potrete gustarvi questa introduzioni grazie al bellissimo filmato iniziale quando si inizia una nuova partita.
Il risveglio dell’eroe
Link si risveglia sull’Isola Koholint, nel Villaggio Mabe. Prima dell’inizio di tutto, Link farà la conoscenza di Marin, la ragazza che lo ha ritrovato sulla spiaggia della Costa Toronbo, e del padre Tarin. Infine conoscerà Gufo che gli indicherà il suo scopo: ridestare dal sonno il Pesce Vento in cima al Monte dell’isola Koholint. Per fare questo, dovrete recuperare gli otto Strumenti delle Sirene.
In questa rivisitazione di Link’s Awakening, completamente restaurata per l’ibrida di Nintendo, sono state mantenute tutte le meccaniche originali del gioco. Nelle vesti di Link dovrete esplorare l’isola e i vari dungeon recuperando non solo gli strumenti musicali, ma anche quegli oggetti che vi faranno usare delle abilità importanti per il prosieguo del gioco, tipo la Piuma per saltare o le Pinne per nuotare. Nel villaggio di Mabe troverete come sempre il negozio dove poter effettuare gli acquisti e la casa del Gioco alla moda. Tramite le Cabine telefoniche, se avete difficoltà o dubbi su come andare avanti potrete ascoltare i consigli di Nonno Ulrira. Nel Laghetto invece potrete cimentarvi nel gioco della pesca, utile per guadagnare qualche rupia.
Tramite la casa di Danpei avrete accesso alle funzioni di creazione dei Labirinti e potrete usare i vostri Amiibo per sbloccare dei tasselli che serviranno poi, come in una specie di puzzle, a creare i labirinti stessi tramite delle linee guida da rispettare. Sulla schermata infatti ci sarà la tavola sulla quale dovrete incastonare questi tasselli “stanze”, alcuni con dei simboli (icona tesoro, icona entrata e icona boss). Proprio su questi punti sarete costretti a metterci dei tasselli che rispetteranno i requisiti richiesti, per cui con l’icona tesoro dovrete mettercene uno che abbia una stanza con dentro un tesoro e così via. Una volta creati questi labirinti, potrete affrontarli e superarli in modo da guadagnarvi qualche rupia e soprattutto qualche frammento di cuore.
Un’altra novità aggiunta molto comoda è quella di poter inserire dei segnalini sulla mappa per ricordarci di eventuali oggetti o segreti al momento irraggiungibili, ma che poi con le abilità acquisite in futuro, potrete prendere.
La difficoltà del titolo è ben bilanciata, potrete scegliere tra Modalità Normale e Modalità Eroica. Considerate che già nella modalità Normale il titolo offre un esperienza appagante, soprattutto nel fasi avanzate quando vi ritroverete ad affrontare dungeon più complessi. Per i duri a morire invece la modalità Eroica offre una difficoltà maggiore, in quanto subirete il doppio dei danni e non troverete i cuori nell’erba.
Un belvedere che va rivisto
E’ innegabile che lo stile adottato per questo gioco sia una vera e propria gioia per gli occhi. Il Team Grezzo ha usufruito dell’Unreal Engine 4, che però in questa circostanza causa dei vistosi cali di frame-rate, sia in modalità docked che portable. Nulla che rovini l’esperienza di gioco, ma come si suol dire, anche l’occhio vuole la sua parte. Speriamo che quanto prima Nintendo rilasci una patch che vada a colmare questa lacuna. Per il resto Link’s Awakening per Nintendo Switch è una gemma che brilla di luce propria, un esplosione di colori ed una gioia anche per le orecchie grazie ai brani della colonna sonora.
La longevità è un elemento soggettivo in questo caso; diciamo che per i giocatori più incalliti, finire il titolo al 100% potrà richiedere dalle 10 alle 15 ore complessive in una sola modalità. Non c’è presenza di elementi che sfruttino il touch screen, mentre sono attive quelle del Rumble HD, anche se su quest’ultimo si sarebbe potuto fare un po’ di più. Per quanto riguarda i controlli, sia i Joy-Con che il Pro Controller svolgono il loro lavoro in maniera perfetta.
Conclusione
Dopo ventisei anni Nintendo ha deciso di voler far rinascere e brillare Link’s Awakening e lo ha fatto nel migliore dei modi: unendo l’esperienza a quella caratteristica che da sempre contraddistingue i videogiocatori: la passione. Se non avete avuto modo di gustarvi questo gioco sul GB/GB Color, allora la riedizione per Nintendo Switch è un passo obbligatorio, trattandosi di un vero e proprio must have della saga.
PRO
- Gameplay perfetto
- Stile grafico adottato
- Colonna sonora ripensata egregiamente
- Le novità aggiunte (Amiibo e sistema dei segnalini)
CONTRO
- Vistosi cali di frame rate (risolvibili però con delle patch)